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Ritagli di tempo3/6/2017 Procrastinare è come utilizzare una carta di credito: ci si diverte molto fino a quando non arriva il conto” (Christopher Parker) Quante volte ci capita di rimandare qualcosa? Può essere un appuntamento, una telefonata, un lavoro, una commissione. Si rimanda qualcosa per diversi motivi ma i due principali generalmente sono perché: - quello che dobbiamo fare non ci piace... - pensiamo che ci porterà via troppo tempo e quindi che non sia il momento adatto per farlo. Per il primo punto ci resta poco da fare. Non credo che esistano consigli che ci possono illuminare e ci possano far apprezzare qualcosa che non sopportiamo. L'unica cosa che ci deve rassicurare è che non si tratta di pigrizia!! Infatti ci sono degli studi in corso dove degli scienziati affermano che quando dobbiamo fare qualcosa "che proprio non ci va" si attivano due aree del cervello antagoniste: la parte razionale ci elenca i buoni motivi per i quali dovremmo farla; la regione che regola l'istinto e le emozioni invece, ricollega la situazione a qualcosa di spiacevole e si attiva un allarme che ci dice di starne lontani (detto in termini molto spiccioli e poco medici). Insomma dentro la nostra testa abbiamo i famosi Dottor Jekyill e Mr. Hyde. Fin qui coscienza apposto allora dato che non è proprio del tutto colpa nostra questo procrastinare. Possiamo essere ottimisti invece qualora ci capiti di rimandare qualcosa pensando di non avere abbastanza tempo perché c'è una soluzione: iniziamo a cronometrare le nostre attività! Facciamo un esempio. Oggi fra le tantissime cose da fare avrei intenzione di pulire il frigo ma sono convinta che sia un'attività che mi porterà via molto tempo. Quindi adesso non lo faccio perché fra poco devo uscire, in pausa pranzo no perché mi resta solo mezz'ora ed è inutile cominciare un lavoro se non lo posso finire, stasera neanche perché ho delle persone a cena e non potrò mica farmi trovare nel bel mezzo delle pulizie? In realtà, se noi cronometriamo quanto ci impieghiamo a fare questa attività, restiamo a bocca aperta: 15-20 minuti al massimo. Arriviamo a 40 minuti se ci occupiamo anche del congelatore. Questo discorso vale per tutte le faccende domestiche e le attività del nostro ménage famigliare. Per risolvere il problema teniamo un quadernino dove, ogni volta che svolgiamo un'attività, annotiamo le tempistiche. Ben presto ci renderemo conto che spesso è solo una questione mentale, è solo l'idea di cominciare qualcosa a frenarci. Una volta capite le tempistiche riusciremo a sfruttare tantissimi tempi "morti", quei momenti di attesa tra un impegno e l'altro. Rimandare le attività purtroppo ci porta ad accumulare un sacco di faccende e di cose da fare generando una sorta di ansia perché poi non riusciamo a gestirle o ad eseguirle bene come vorremmo. Ci riduciamo a farle magari frettolosamente solo per toglierci un peso dalla coscienza. Iniziando ad organizzarci in questo modo invece trarremo una grandissima gratificazione personale perché ci sentiremo padroni del tempo e della nostra vita. Saremo noi ad organizzare le nostre attività in base alle nostre scadenze e guadagneremo anche del tempo libero per noi stessi. Buon cronometraggio a tutti! Sono curiosa di sapere cosa scoprirete con questa esperienza :-)
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